Questa volta Dave Robicheaux e Clete Purcel devono superare i loro demoni derivanti dall’alcolismo e dagli spettri del Vietnam per salvare due giovani musicisti rock’n’roll, Johnny Shondell e Isolde Balangie, che si sono innamorati e sono scappati dalle rispettive famiglie.
Il problema è che le famiglie Shondell e Belangie sono nemiche da lunga data nella malavita di New Iberia e non hanno pietà l’una dell’altra. Oltretutto Isolde è stata data dai propri genitori come schiava sessuale allo zio di Johnny. Per scoprirne il motivo Robicheaux e Purcel si avvicinano troppo alla madre di Isolde e all’amante del padre la cui gelosia non ha limiti e che, da perfido mafioso di New Orleans qual è, ingaggia un misterioso assassino per dare la caccia ai due investigatori. Questo assassino è diverso da tutti quelli che i Bobbsey Twins della omicidi hanno mai affrontato. Viaggia su un minaccioso vascello fantasma che si materializza senza preavviso e ha la capacità di indurre allucinazioni terrificanti.
La linea che delimita il Bene e il Male in questa storia è labile e Robicheaux e Purcel dovranno uscire dalla loro cattedrale privata, il salvifico luogo dell’anima in cui si erano rintanati per sopravvivere ai loro demoni, per distinguerne esattamente i confini.
La scrittura di Burke è accattivante e conduce il lettore in un’altra dimensione rispetto all’azione che si sta compiendo in quel territorio narrativo costituito in gran parte dal bayou nello stato della Louisiana, “noto anche come la Grande Prostituta di Babilonia.”
Razionalità e soprannaturale si incontrano in questo noir dove Robicheaux si trova a riflettere seriamente sul senso della vita e sulla morte e dove temi come la redenzione, il peccato, la violenza, l’amore proibito vengono esplorati magistralmente dalla capacità narrativa di James Lee Burke che riesce, per l’ennesima volta, a tenere il lettore incollato fino all’ultima pagina. Da leggere assolutamente.