Il cammino del morto fa parte della quadrilogia del West che ha reso celebre McMurtry: pubblicato dopo Lonesome Dove (Premio Pulitzer 1985) e Le strade di Laredo, è il prequel che racconta come tutto ebbe inizio (di Comache Moon siamo in attesa della traduzione e relativa pubblicazione in italiano).
Anche Call e Gus sono stati giovani; Woodrow F. Call è il buon soldato, il ragazzo saggio, silenzioso, obbediente e l’amico premuroso di Augustus “Gus” McCrae, puttaniere, opportunista, avventato e fanfarone. Negli anni Quaranta dell’Ottocento le praterie a ovest di San Antonio erano ancora selvagge e dominate dagli indiani e i nostri due eroi, vogliosi di avventura, decidono di unirsi ad una compagnia di Texas Ranger in partenza per El Paso; un fucile, un cavallo, la promessa di una paga e si va.
La compagnia viene subito fermata da Buffalo Hump, l’abile e brutale capo comanche e il viaggio si conclude con il sangue. Ma Gus e Call non demordono, la vita in città li annoia e quindi si rimettono in viaggio unendosi a una spedizione per la conquista di Santa Fe, nel New Messico. A guidarli c’è un ex pirata che della terraferma non si intende molto. E questo è un grosso problema perché questa volta ai Comanche con la passione degli scalpi si aggiungono Apache amanti delle torture e messicani più combattivi del previsto. Il tutto in una natura inospitale fatta di orsi inferociti, fiumi in piena e siccità estrema che mostra il suo lato peggiore nel famigerato «cammino del morto». A partire sono in duecento, ma molto pochi faranno ritorno.
Lungo questo viaggio, McMurtry delinea i veri caratteri di Gus e Call e i loro valori più profondi. Superando prove da girone dantesco, lungo Il cammino del morto viene forgiata la loro amicizia che diventerà un legame distintivo in tutta la saga. Lettura imprenscindibile per gli amanti del genere western impreziosita dalla descrizione di paesaggi mozzafiato e dalla caratterizzazione di personaggi che diventano indimenticabili. Avventura epica. Ad un passo dal capolavoro.