La sera dei 29 agosto 1966 i Beatles scendono dal palco allestito al centro del diamante del campo di baseball di Candlestick Park a San Francisco. Sarà l’ultimo concerto dei Fab Four, la misura è colma, mai più esibizioni tra le urla di un pubblico che accorre in massa ai concerti solo per vederli perché neppure loro riescono a sentire la musica che stanno suonando.
Sul volo di ritorno in patria Paul McCartney propone agli altri Beatles di costruirsi un alter ego così da non mettere più in campo la loro immagine ed essere più liberi, erano uomini ormai e non più quattro ragazzini con il caschetto. Non saranno più i favolosi Beatles ma la Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. Con il produttore di fiducia George Martin decidono di incidere un album che sarà il simbolo degli anni ’60 al culmine della Summer of Love.
E’ verosimile che per creare il capolavoro di tutto il catalogo dei Beatles ci siano state tra loro discussioni, rivalità artistiche e forse anche spiacevoli litigi.
La notte del 9 novembre 1966 Paul si confronta a muso duro con i colleghi, con John in particolare, che ha disprezzato una sua proposta definendola “ robetta di Paul, musica per nonni “. Paul stanco ed infuriato esce dagli studi di Abbey Road e si mette al volante della sua Aston Martin. Mentre guida verso casa rimugina tra sé: “ La mia positività nel guardare alle cose del mondo non può essere scambiata per stucchevole superficialità, non sono la controparte che deve sempre accondiscendere alla rabbia rock and roll di John “. A valutare bene le cose, in alcuni passaggi della storia musicale dei Beatles era stato Paul l’avanguardista che aveva spinto maggiormente per rivedere e aggiornare il suono del gruppo.
D’improvviso gli appare davanti agli occhi un’ombra scura che si agita in mezzo alla strada. Paul non capisce che si tratta di una autostoppista ma pensa che possa essere l’effetto di quelle stimolanti sostanze che aveva iniziato ad assumere occasionalmente. Ferma l’auto e Rita, la sexy ausiliaria del traffico, si getta sul sedile e quando, ripartiti, riconosce l’uomo al volante prova ad abbracciarlo distraendolo dalla guida. Paul non vede un semaforo rosso e nel disperato tentativo di evitare un altro veicolo perde il controllo dell’auto che si schianta contro un albero. I due passeggeri muoiono sul colpo e le fiamme avvolgono quello che rimane dell’Aston Martin.
John Lennon e Brian Epstein si attivano per evitare che la notizia della morte di Paul si diffonda e provvedono a far seppellire in tutta fretta il suo corpo in uno sconosciuto cimitero nella campagna inglese. Il futuro del gruppo all’apice del successo non può essere compromesso da una simile perdita e si affrettano nella ricerca di un sostituto che trovano nell’attore scozzese William Stuart Campbell, perfettamente somigliante dopo essersi sottoposto per una ingente somma di denaro ad un intervento di chirurgia plastica. Le voci sulla morte di Paul iniziano a circolare tre anni dopo l’accaduto e in molti sostengono che nel frattempo gli stessi Beatles abbiano diffuso nelle loro canzoni messaggi criptati in cui si faceva trapelare la verità sulla fine del loro bassista.
Oggi Sir James Paul McCartney ha 81 anni ma sarà quello vero?.