Sono stato picchiato e malmenato, tirato su e buttato a terra. Sei tu la cosa migliore che abbia mai incontrato, trattami con cura. Le reputazioni cambiano, le situazioni sono giustificabili, tesoro sei adorabile, trattami con cura.
Sono così stanco di sentirmi solo, ho ancora un po’ di amore da dare, mi dimostrerai che ci tieni davvero? Tutti hanno qualcuno su cui appoggiarsi mettiti accanto a me e continua a sognare.
Sono stato ingannato, derubato e ridicolizzato negli asili nido e nelle scuole serali. Trattami con cura. Sono rimasto terrorizzato negli aeroporti, inviato alle riunioni, ipnotizzato. Sono stato frenetico e ho combinato un guaio ma rimedierò io stesso. Oh dolce profumo del successo.
Il protagonista della canzone dopo anni di dolore e solitudine non vuole arrendersi e quando le vicende della sua vita gli fanno incontrare una persona che si dimostra sensibile nei suoi confronti non ha paura ad aprirsi nuovamente e ad offrire il suo amore.
Agli inizi degli anni ’80, George Harrison sospende la sua carriera di musicista attivo per dedicarsi ad altri interessi primo tra tutti la cinematografia producendo alcune commedie dissacranti e occupandosi spesso delle colonne sonore. Un musicista di razza come lui non smette mai di praticare la sua arte e con il passare del tempo l’ex Beatles abbozza nuove canzoni che registra nello studio casalingo di Friar Park, una residenza di campagna in stile neo gotico vittoriano acquistata nel 1970 quando si trovava in uno stato di abbandono.
Alla fine del 1986, George Harrison è convinto di avere composto brani sufficienti a realizzare un nuovo album con l’aiuto di un produttore che sappia definire il suono in linea con le più aggiornate tendenze musicali. Si affida a Jeff Lynne il fondatore della Electric Light Orchestra il gruppo vocale e strumentale di progressive rock britannico e ad un manipolo di amici eccellenti: i batteristi Ringo Starr e Jim Keltner, Eric Clapton, Gary Wright e Elton John in convalescenza dopo un intervento chirurgico alle corde vocali. L’album CLOUD NINE, un lavoro di indubbia freschezza e felice ispirazione fu accolto positivamente dalla critica e segnò per Harrison un rientro in grande stile sulla scena musicale. Secondo le strategie di marketing in uso negli anni ’80, gli album dovevano essere “ spinti “ almeno da un singolo dedicato alla rotazione radiofonica. Allo scopo, Harrison e Lynne avevano già registrato This Is Love come lato A e si accingevano a preparare con Roy Orbison e Tom Petty il lato B.
Decisero di utilizzare il Santa Monica California Studio dove Bob Dylan stava preparando i brani del suo Rolling Thunder Review Tour e, contrariamente alle loro aspettative, partecipò anche lui alla registrazione di Handle With Care suonando un breve assolo con l’armonica. Alla fine il brano risultò troppo bello per essere sacrificato nel lato B di un 45 giri e offrì loro lo stimolo per realizzare un album vero e proprio che venne pubblicato a distanza di un anno da CLOUD NINE nell’ottobre del 1988 con il titolo VOLUME 1 facendo intendere che sarebbe stato seguito da altre pubblicazioni.
Cinque artisti tra i più famosi e “venduti” nella storia della musica popolare, seppero ridimensionare la portata delle proprie carriere e trarre ancora molto divertimento dalla musica condivisa. Decisero di non accreditarsi con i loro veri nomi e si inventarono i fratelli Traveling Wilburys, figli dell’immaginario Charles Truscott Wilbury Sr. Per la copertina dell’album si camuffano con grandi occhiali neri ma restano riconoscibili. Oggi noi sappiamo che da quella copertina è sparito per primo Lefty Wilbury (Roy Orbison) poi Nelson (George Harrison) e da ultimo Charlie (Tom Petty).