Guitar George conosce tutti gli accordi e segue rigidamente il ritmo con la sua vecchia chitarra, a lui non interessa emozionare o far cantare quando sale sul palco per suonare il suo pezzo.
A Harry non importa prendersi la scena, ha un impiego fisso che gli sta bene. Suona honky tonk come qualsiasi altra cosa che tiene da parte per venerdì notte quando si esibirà con i Sultani dello Swing.
Un gruppo di giovani ubriachi, vestiti con i loro pantaloni migliori e le scarpe con le suole alte fanno confusione all’angolo della strada. A loro interessa il rock’ n’ roll non la musica che suonano i Sultani.
Al termine dell’esibizione nella completa indifferenza dei presenti, uno dei musicisti prende il microfono e ringrazia: “ E’ tempo di tornare a casa. Grazie e buona notte “. E aggiunge: “ Siamo noi i Sultani dello Swing “.
Mark Knopfler, di professione insegnante d’inglese al Loughton College nell’Essex, suona la chitarra in un gruppo chiamato Cafè Racers. E’ un chitarrista autodidatta dotato di una tecnica personale: non usa il plettro e le sue dita pizzicano le corde con gesto leggero. Per un professore la parola è il mezzo preferito per esprimersi e comincia così a scrivere qualche canzone ispirandosi alle storie della sua quotidianità, alle gallerie d’arte, alle caffetterie che frequenta e ai gruppi jazz che qui si esibiscono. Nasce così la prima bozza di Sultans of Swing.
Quando lavorava ancora come reporter allo Yorkshire Post, Mark e il fratello Dave in giro per i pub di Greenwich, si imbattono nell’esibizione piuttosto mediocre di una jazz band amatoriale davanti a pochi e distratti avventori. Il nome del gruppo di anziani signori che suonavano solamente per passione era Sultans of Swing. Mark rimane colpito dal loro attaccamento alla musica e pensa di scrivere una canzone che parli proprio di loro e lo fa accompagnandosi con la chitarra acustica. Non possedeva ancora la Fender Stratocaster che sarebbe rimasta la sua chitarra preferita per molti anni a seguire.
Non si chiamavano ancora Dire Straits quando i due fratelli Knopfler, il bassista John Illsley e il batterista Pick Withers mettono insieme il budget necessario per registrare un nastro demo presso i Pathway Studios di Newington Green nel nord-est di Londra come avevano fatto i Police e Elvis Costello prima di loro. I soldi erano pochi e il tutto doveva concludersi in un fine settimana dell’estate del 1977 per cui scelgono di registrare le versioni migliori di cinque canzoni: Sultans of Swing, Wild West End, Down to the Waterland, Water of Love e Sacred Loving scritta da Dave.
Ricorda John Illsley nella sua autobiografia: “ Lo studio di registrazione era piccolo ma ci si stava abbastanza stretti con tutte le attrezzature. In un angolo c’era un buco di sala di controllo con lo spazio per tre persone se ci stringevamo. Non c’era un produttore, solo un tecnico del suono, un tipo simpatico che si chiamava Chas Herington e le sue apparecchiature erano più che sufficienti per registrare la nostra musica che era molto semplice “.
Chas, dopo aver apportato gli ultimi ritocchi alle canzoni, invita i futuri Dire Straits nella sala di controllo e insieme ascoltano il risultato. “ La qualità audio era ottima e la versione di Sultans of Swing, in particolare, eccellente “. Il master e due copie furono prese in consegna da Mark che se le infilò nelle tasche del cappotto.
Adesso avevano un nastro con una manciata di canzoni ma erano senza un agente o un manager con i giusti agganci per farle ascoltare a qualche importante casa discografica. “ E se spedissimo una copia del nastro a Charlie Gillett? “ fu la proposta di Mark. Charlie era un giornalista musicale grande sostenitore dei gruppi emergenti e titolare della trasmissione Honky Tonk a Radio Londra. Riescono a incontrarlo personalmente a casa sua e gli lasciano il nastro che Gillett promette di ascoltare ma non in loro presenza perché non vuole essere condizionato nel suo giudizio. Saranno Mark e John a scoprire che Charlie Gillett aveva mandato in onda Sultans of Swing nel suo programma presentandolo come uno dei migliori brani originali mai sentiti da anni e promette ai suoi ascoltatori che l’avrebbe trasmesso ogni domenica mattina fino a quando il gruppo che lo eseguiva non avesse firmato un contratto discografico, cosa che avvenne poco più tardi con la Parlophon.
Il brano Sultans of Swing fu pubblicato nei Paesi Bassi nel maggio del 1978 come primo singolo dei Dire Straits per saggiare il terreno e fece da traino all’album uscito nel successivo mese di giugno. Premiato con dischi d’oro e di platino in diversi paesi europei, non incontrò l’interesse del pubblico in Gran Bretagna e dopo un breve periodo di tempo finì in fondo alle classifiche. Della durata di quasi sei minuti, Sultans of Swing mette in evidenza lo stile inconfondibile del suo autore Mark Knopfler con scambi continui tra la voce e la chitarra e un travolgente assolo di parti veloci sul finire del brano.