Dentro le canzoni #32 – Eagles – Hotel California
Da Hotel California (1976)

Condividi:

Mi devo fermare, non voglio continuare a guidare su questa autostrada buia per il resto della notte. Ecco laggiù un’insegna luminosa. Benvenuto all’Hotel California, un posto incantevole dove trovi una stanza libera in qualsiasi stagione.

Lei mi accoglie sulla soglia e mentre penso che questo posto potrebbe essere il paradiso o diventare l’inferno sento delle voci nel corridoio che mi ripetono: “Benvenuto all’Hotel California, un posto piacevole con specchi sul soffitto e champagne rose’ ghiacciato dove ci si gode la vita “.

Lei guida una Mercedes Benz e pensa sempre ai gioielli di Tiffany, si circonda di ragazzi carini che chiama amici e insieme ballano nel caldo estivo, chi per ricordare bei momenti chi per dimenticarli.

Le camere dell’Hotel California ti offrono un alibi per tutto ma qui siamo prigionieri dei nostri capricci e non riusciamo a uccidere la bestia che c’è in noi.

L’ultima cosa che ricordo mentre stavo cercando la porta per uscire sono state le parole del portiere notturno: “Si rilassi, noi siamo programmati solo per ricevere le persone, lei può pagare il conto quando desidera ma non potrà mai andarsene”.

Dal 1947 ai Todos Santos, Bassa California c’è un pittoresco edificio chiamato Hotel California che una voce messa in giro ad arte tendeva ad accreditare come il luogo dove gli Eagles avevano composto uno dei loro brani più amati e conosciuti. In realtà l’idea della canzone viene a Don Felder sulla spiaggia di Malibu. Sugli accordi di base lavorano gli autori principali Glenn Frey e Don Hanley e quando quest’ultimo scrive il testo, HOTEL CALIFORNIA è finita.

In molti hanno provato a spiegare il significato della canzone HOTEL CALIFORNIA pertanto non intendo unirmi alla fila e mi affido a quanto detto da uno degli autori, Don Henley. “ E’ una canzone su alcuni eccessi della cultura americana e punta l’attenzione sull’edonismo praticato dai giovani californiani verso la fine degli anni ’70 “.

In quegli anni, in California il movimento hippie è arrivato al capolinea senza che le lotte per un mondo migliore abbiano prodotto i cambiamenti attesi. L’alta borghesia losangelina si sta abituando alla dipendenza da alcol e cocaina in un clima pericoloso di auto indulgenza che ben presto presenterà il conto.

Gli Eagles, senza essere californiani si erano formati a Los Angeles nel 1971. La California diventa per loro un centro di attrazione professionale per cui conoscono bene i vizi e le poche virtù dei personaggi che girano per i locali di Hollywood Boulevard e dalla loro frequentazione traggono gli spunti per una dura critica alla bella vita californiana che diventa un microcosmo nel quale si riflette il resto del paese.

HOTEL CALIFORNIA è la title track dell’ album omonimo pubblicato nel dicembre 1976 dopo otto mesi di lavorazione sotto la guida dominante della coppia Henley- Frey e la paziente mediazione del produttore Bill Szymczyk che si dannava per accontentare tutti. Traboccante di ottimi brani, HOTEL CALIFORNIA sarò il singolo che scala le classifiche non solo per il suo groove reggae orecchiabile e lo strepitoso intreccio di chitarre del finale ma anche per i testi non banali delle canzoni.

Il batterista cantante Don Henley dalla voce inconfondibile, potrà affermare soddisfatto: “ Finalmente nessuno potrà dire che gli Eagles scrivono solo canzoni da classifica. La gente parla sempre di Jackson Browne e sembra dimenticarsi di noi. Le nostre canzoni hanno a che fare con la vita di tutti i giorni quanto quelle di Bruce Springsteen, se non di più “.

Nel 1980 un insieme micidiale di droghe, soldi, stanchezza di vivere sempre al massimo e ego fuori controllo, porteranno gli Eagles allo scioglimento che Henley definì un orribile sollievo.

Condividi: