Pubblicato nel novembre del 1972 dalla United Records e vertice espressivo della carriera dei War, The World Is A Ghetto è un riconosciuto capolavoro crossover campionato a ripetizione da artisti r&b e hip-jop e capace di fondere soul, jazz, r&b, afro, funk e musica latina in un concept che affronta i temi dell’emarginazione, della povertà e dell’empowerment della comunità afroamericana; al gruppo di Long Beach, California, fruttò oltre a un album best seller in America due hit single con la title track e con la celeberrima The Cisco Kid.
Caratteristica precipua della formazione allora composta da Howard Scott (chitarra, percussioni e voce), B.B. Dickerson (basso, percussioni e voce), Lonnie Jordan (organo, piano, timbales, percussioni e voce), Harold Brown (batteria, percussioni e voce), Papa Dee Allen (conga, bongos, percussioni e voce), Charles Miller (clarinetto, sax alto, tenore e baritono, percussioni e voce) e Lee Oskar (armonica, percussioni e voce) era il lanciarsi anche in studio in infinite jam sessions che i produttori (in questo caso Jerry Goldstein con gli stessi Jordan e Scott) tagliavano e rimontavano per modellarle in brani più succinti e adatti alla pubblicazione su disco.
Spalmata su quattro CD, questa riedizione, riproposta dalla Rhino Records, contiene l’album originale, sei bonus tracks riprese dalle stesse session e numerosi “making of tracks” che illustrano come da quelle improvvisazioni informali si arrivò al prodotto finito.
I 4 CD sono stati pubblicati lo scorso fine settimana.
Track list
Disc 1: The Cisco Kid, Where Was You At, City, Country, City, Four Cornered Room, The World Is a Ghetto, Beetles in the Bog
Disc 2: L.A. Sunshine (Original Jam), War Is Coming (Original Jam), Lonnie’s Wednesday Night Jam, Lee’s Latin Jam, Blues for Papa Dee, This Is My Song Milton James
Disc 3: The Making of ‘The Cisco Kid’, The Making of ‘Where Was You At?’, The Making of ‘City, Country, City’
Disc 4: The Making of ‘Four Cornered Room’, The Making of ‘The World Is a Ghetto’, The Making of ‘Beetles in the Bog’