Willie Nelson – Bluegrass
Legacy Recordings (2023) - CD

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Nell’aprile del 2018 Willie Nelson pubblica l’album intitolato Last Man Standing proclamandosi così l’ultimo sopravvissuto di una gloriosa stirpe di artisti, cantanti e autori americani che hanno fatto la storia della musica country. Ma, a dispetto dell’inesorabile passare del tempo, il texano non intende arrendersi e conserva ancora forte in sé il desiderio di vivere e di fare musica per allontanare il più possibile quel momento in cui anche il buco nella cassa delle sua mitica Trigger sarà diventato troppo grande per permettergli di suonarla. E’ ancora molto dinamico per diventare un monumento, quest’anno è stato in tour ed è salito su un palco almeno un centinaio di volte.

Lo scorso aprile Willie Nelson ha compiuto 90 anni e ha pubblicato il suo 151° album nel quale  rimodella dodici composizioni del suo immenso catalogo per reinterpretarle secondo lo stile bluegrass, il genere musicale delle string band dei monti Appalachi, nato con le prime incisioni di Bill Monroe e i suoi Blue Grass Boys negli anni ’40.

Dopo il recente tributo al musicista country Harland Howard, con Bluegrass Willie Nelson rende omaggio al genere musicale con cui è cresciuto e si è formato artisticamente e dopo 75 anni di carriera registra il suo primo album  bluegrass, un progetto più volte rimandato. Si affida al produttore Buddy Cannon e si fa accompagnare dai migliori specialisti del genere che con i loro strumenti a corda danno nuova brillantezza ai dodici brani scelti. Anche se non sarà un capolavoro di fine carriera il risultato è un disco piacevolissimo che evidenzia come la musica country di Willie Nelson suonasse già simile ai brani bluegrass e come i due generi si siano mescolati e arricchiti a vicenda. All’ascolto la musica non è così veloce come i puristi del bluegrass vorrebbero ma siamo di fronte a canzoni che non erano state composte per questo genere. Ci pensano il violino di Aubrey Haynie,  il dobro di Rob Ickes e il mandolino di Seth Taylor a inserire le ballate Sad Songs And Waltzes e You Left Me A long, Long Time Ago nell’atmosfera generale del disco, e che dire della voce di Willie Nelson che si è mantenuta con il suo fraseggio unico e inconfondibile.

Bloody Mary Morning si presta bene al trattamento bluegrass così come Still Is Still Moving To Me. La melodia e i giochi di parole di A Good Hearted Woman scritta con l’altro outlaw Waylon Jennings, è cantata e suonata in un modo da risultare convincente anche dopo mezzo secolo.

Yesterday’s Wine, composta nel 1971, arricchita da violino e banjo suona quasi meglio oggi di allora e come il vino migliora invecchiando. Verso la fine dell’album arriva il superclassico On The Road Again e mi viene da pensare a quante volte l’ho ascoltata muovendomi per le strade di Lombardia mentre l’immaginazione mi portava sulle interminabili highways d’America. Potenza della musica!!!

Willie Nelson un gigante della musica popolare americana che si divertirà fino a che potrà e aspettiamoci un’altra sorpresa nel suo 152° album.

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