Volare, nel blu dipinto di blu.

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Si chiama operazione “Meccano” ma non c’entra col gioco universalmente conosciuto. È invece l’idea lanciata dal generale delle Forze Aeree svizzere Peter Merz. In poche parole, il comandante in campo dell’aviazione del paese di Guglielmo Tell intende rimettere in uso un procedimento abituale durante gli anni della guerra fredda e non più praticato dal 1991: l’atterraggio e il decollo dalle autostrade dei mig militari. La decisione era stata presa dal Parlamento svizzero alla fine degli anni Cinquanta. Per questo, ove possibile, si fecero rettilinei autostradali di almeno due chilometri e si rinunciò al verde nel mezzo.

Questi rettilinei autostradali erano a Münsingen (BE), Oensingen (SO), Alpnach (OW), Lodrino (TI), Sion (VS), Flums (SG) e Payerne (VD). Necessitavano solo sei ore per farli diventare una base aerea e appena due per farli tornare strade di grande traffico.

Intervenuto all’assemblea generale di “Festungsgürtel Kreuzlingen”, un’associazione che si batte per la conservazione delle installazioni militari messe fuori servizio, il generale Merz ha mostrato ai partecipanti. un video del 15 ottobre del 1985 quando fu chiusa per ore la Strada Nazionale 3 vicino a Flums. Le quattro corsie autostradali usate per far decollare e atterrare aerei militari e un vicino silos per cereali trasformato in una artigianale torre di controllo.

“Noi prevediamo, ha concluso Merz, di creare unità mobili in grado di trasformare un’autostrada in una pista per aerei militari e di poterla sorvegliare per tutto il tempo necessario. “

Il cuore di molti, e non solo militari, ha battuto forte alle affermazioni del “generalone”. Chissà se, da buoni svizzeri, prevederanno di far pagare ai jet militari anche la vignetta autostradale.

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