Qualche breve considerazione sul concerto, molto atteso, dei Black Crowes, tenutosi in teatro degli Arcimboldi gremito di appassionati, accorsi da ogni dove. Un set piacevole che ha privilegiato i pezzi tratti dal recente Happiness Bastards, che costringe a qualche considerazione.
Palco sontuoso, quasi rollingstoniano, band che pare decisamente slegata, con i musicisti confinati nel loro spazio dal quale non si muovono praticamente mai. Nessuna presentazione degli stessi, keyboyrds e batteria messi in cima all’Empire State Building (???), due magnifiche coriste. Vero che la band sono i due fratelli Robinson (stavo per scrivere Gallagher visto quando s’ignorano….), ma, la personale sensazione, è che siano li per assolvere ad un compito che si sono presi, e null’altro. Le canzoni nuove, a mio avviso, soffrono dal vivo della mancanza di quel quid che fa scattare la scintilla, cosa che avviene quando arrivano i classici della band, che vengono accolti da un boato di approvazione.
Anche la scenata fatta al povero addetto alla security, al quale viene rivolto l’invito a non rompere le scatole a chi vuole fare fotografie, sembra un po ridicola, perchè se è vero che hai pagato un biglietto, impedirti di fare qualche scatto fa ridere, ma è anche vero che quel signore era li perassolvere ad un compito, pur sgradito, ma che qualcuno dovrà avergli pur dato. Al motto quindi di free photo, pubblico felice, ed invitato ad alzarsi fin da subito “perchè quello è un concerto rock”.
Quindi che cosa abbiamo pagato a fare un ticket per stare comodamente seduti, e poi ritrovarci alla succursale deluxe dell’Alcatraz (noto locale milanese dove i concerti sono sempre in piedi) ? Boh, non capisco e, personalmente, inizio ad evitare sempre più frequentemente situazioni del genere, anche perchè sentirsi presi in giro in questo modo lascia perlomeno perplessi.
Insomma, qualche evidente ombra per una serata che, dal punto di vista musicale ha visto susseguirsi un ritmo indiavolato, con poche pause, ad un volume opinabile (vedasi altissimo nelle prime file, migliore retrocedendo verso l’uscita del teatro. Perchè è così difficile offrire una qualità accettabile in un teatro del genere? Non lo so e non riesco a capirlo. Un problema di fonici? Mah…
Tornando alla musica, un bel concentrato che ha pescato dai Kinks, a Rod Stewart, passando velocemente per il Soul di Otis, con grande gioia per le sempre notevoli Remedy, Hard To Handle, la sontuosa Twice As Hard, Jealous Again. Serata, lo ripeto piacevole, tanti amici incontrati, e, comunque, buona musica.
(Ph.courtesy Freddie Matranga)
Set List
It’s a Long Way to the Top (If You Wanna Rock ‘n’ Roll) (AC/DC – Intro)
Badside Manners
Dirty Cold Sun
Twice As Hard
Gone
Goodbye Daughters of the Revolution
Sister Luck
Cross Your Finger
High School Confidential
Thorn In My Pride
Wanting and Waiting
Hard Tio Handle
She Talks to Angels
Follow The Moon
Sting Me
Jealous Again
Remedy
Encore
God’s Got It