Steel Saddle – Steel Saddle
2024 LP/DL

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La prima reazione è stata “ho sbagliato disco”. Sì, perché quando è partito questo primo album dei canadesi Steel Saddle, ho pensato di aver fatto partire un vecchio album dei Flying Burrito Brothers. La differenza era però che qui gli Steel Saddle si sono fatti una passeggiata a Muscle Shoals in Alabama per registrare un disco ai mitici FAME Studios che farà strage di cuori fra quanti hanno l’anima intrisa di generi musicali tanto desueti al giorno d’oggi, da far sentire decisamente agé chi vi si accosti.

Va detto che il risultato è semplicemente entusiasmante e tonificante. Perché un conto è essere legato ad un certo sound, un conto è saperlo riproporre con capacità che mi paiono acclarate, ed in grado di colpire chiunque abbia voglia di un tuffo in un passato musicale foriero di bellissime sensazioni.

La band di Montreal, composta da sei elementi, Austin Boylan: vocals, acoustic guitar, Coleman Canton: drums, percussion, Nic Power: piano, organ, vocals, Mackenzie Sawyer: electric bass, Ben Vallee: steel guitar, acoustic guitar, vocals, Charlie Zucchero: electric guitar, vocals, offre un’autentica rappresentazione dello stile pionieristico del country-rock insieme a un’abbondante dose di soul del Sud per forgiare un suono roots americano davvero originale, corposo ed ammaliante. Ed è imprescindibile la sezione fiati composta da Kaven Jalbert: baritone saxophone, Andy King: trumpet e Mark LeClerc: tenor saxophone, che cura anche gli arrangiamenti.

Quello che sorprende è come gli Steel Saddle siano stati in grado di mettersi in gioco riuscendo a fondere insieme le Country e Soul.  E i brani, dieci in tutto, sono una chiara dichiarazione d’intenti di quello che la band è in grado di offrire.  Canzoni come Angelina, Big Yellow Dog, Free in the Morning e Steel Saddle hanno un’anima dichiaratamente Country, mentre il classico andamento di Donny the Satanist e Travelin’ Light sono accelerazioni sul genere che rendono impossibile non muovere almeno il piedino. E che dire di un super slow d’altri tempi con tastiera, pedal steel e fiati di Can’t Be Satisfied, perfetto per quando partirà la sequenza dei lenti alla festa del prossimo sabato sera, al pari della conclusiva It’s My Time, ballate che lasciano senza fiato nella migliore tradizione country

Tutto bene quindi. Sul contenuto assolutamente sì. Disappunto totale per la disponibilità in sole cento copie in vinile. Con le spese di spedizione dal Canada per l’Italia di arriva oltre i 60 euro. Meglio optare per una sana copia in download ad un costo ragionevole di meno di 7 euro.

È l’unico modo per non perdersi un disco che merita tantissimo.

Tracce

Free in the Morning

Under your Arms

Travelin’ Light

Fix on the Tailwind

Angelina

Big Yellow Dog

Can’t be Satisfied

Donny the Satanist

Steel Saddle

It’s My Time

 

 

 

 

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