I primi due dischi li ha pubblicati con il solo suo nome, Way Back e Trouble Blues, da, 20/20, uscito tre anni fa, si presenta come, Rogue Johnsen Project, un trio formato da lui, tastiere e voce, Mike Dutton chitarra, Joe Wells batteria, a cui si aggiungono vari musicisti per completare la varie fasi di registrazione. Il trio ha trovato subito un affiatamento, esteso anche ad una condizione stilistica dove passi di blues, innesti di groove jazz e roots music si amalgamano.
Il suddetto disco, 20/20, formato da tredici tracce strumentali autografe, ha ricevuto unanimi consensi sia negli Stati uniti come in Europa, e oltre alla nascita del Project, porta in sé anche una svolta personale di Rogue Johnsen, una nuova realtà abitativa in campagna, con annesso un piccolo studio di registrazione (dove una parte di questo disco è stato realizzato), il tutto situato nello Stato della Virginia. Quest’ultima produzione ha palesi segnali della sua nuova condizione, ad iniziare dalla prima traccia che intitola il disco, Home, come a rappresentare la nuova tranquillizzante casa, evidenziata in una parte del testo, contrassegnata da un bel cadenzato blues.
“Ho percorso diecimila strade, non ho mai trovato una vera casa, l’unica cosa che stavo cercando, un posto dove posso andare, dove posso chiamare mio. Vivo per vedere il tuo volto sorridente (…) posso portarti dove lascerai alle spalle le tue preoccupazioni, quella è la mia casa”. Rogue Johnsen è un navigato musicista, ha assimilato a fondo l’influenza di Charles Brown e Ron Thompson e l’ha messa al servizio per le tournée di: Miss Lavelle White, Archie Bell and the Drells, W.C. Clark (recentemente scomparso), e per collaborazioni che vanno da, Johnny Adams a Bo Diddley, da Luther Tucker a Sam Andrew, da Norton Buffalo a Buddy Ace, da Ernie Johnson a Deacon Jones.
Aperto il disco con la title track, il Rogue Johnsen Project viene ampliato, per le undici tracce, con il chitarrista/autore Mark Saurs, i batteristi Lance Foster e Jeff Newmarch e il violinista Daniel Willson, e prosegue con altri tre notevoli blues dal passo rallentato, Here In This World, un suggerimento ad una conoscente “non c’è nessun posto dove andare, ma dritto, continua ad andare dritto”, New Highway Song, “in autostrada mentre solitario e tormentato cerco la strada di casa” e, l’unica cover, la storica Trouble Blues di Charles Brown.
Le tematiche hanno quella sensazione autografa, come negli accenti blues-rock, Nothing To Do With The Blues, dove parla di come caparbiamente ha voluto diventare musicista. Con Wake Up Late si cambia registro, il passo è country-rock, “me la prenderò con calma, mi sveglierò tardi in riva al fiume”. Con Down The Line e la conclusiva, Midnight Prayer, si torna al blues, e che blues! Sono due slow dall’atmosfera alla Charles Brown, dove con un gran senso del feeling, tradizione e contemporaneità sono amalgamate efficacemente. Il Progetto Rogue Johnsen ha dato i suoi frutti.
Tracce
Home
With You Gone
Here In This World
New Highway Song
My Blue Soul
Trouble Blues
Nothing To Do With The Blues
Wake Up Late
Down The Line
Walkin Home
Midnight Prayer