Ritorni a piazza Slavija – guida nostalgica di Belgrado
Prospero Editore – Viaggi e reportage - 138 Pagg. – 2024 – 15 euro

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Luigi Lusenti prosegue il suo itinerario storico, culturale, di memoria e di viaggio attraverso i Balcani, universo croce e delizia del suo interesse per quella grande regione geografica che sta, a gambe divaricate ed in equilibrio instabile, a cavallo tra Occidente e Oriente ed è popolata da un crogiuolo di etnie e confessioni religiose, il tutto permane in una continua frizione e spesso, come ci insegna la storia, in corto circuito.

In questo suo nuovo lavoro Lusenti concentra i suoi ricordi di viaggiatore consapevole, con un passato da cronista mai domo e assetato di conoscenza, e ci racconta la sua Belgrado, la città bianca, posta proprio là dove Sava e Danubio confondono le loro acque.

Ritorni a Piazza Slavija – Guida nostalgica di Belgrado” è un’opera che oscilla tra il memoir e la guida di viaggio e attraverso 28 capitoli che fotografano altrettanti luoghi, ci offre un ritratto intimo e affascinante della capitale serba vivisezionata attraverso la lente di una nostalgia sincera e personale. Lusenti non si limita a descrivere la città dal punto di vista storico o geografico, ma ci invita a esplorarla attraverso le sue emozioni, i ricordi e le atmosfere che rendono Belgrado una città unica nel suo genere.

Il titolo stesso è emblematico: “Piazza Slavija” è una sorta di spazio simbolico che funge da punto di riferimento emotivo, un luogo di ritorno sia fisico che mentale che funge da epicentro pronto a lanciarti alla scoperta di un mondo tanto vicino e al contempo lontano. Lusenti ci accompagna per le strade della città, facendoci percepire il profumo dei caffè, il suono delle conversazioni nei bar, e la bellezza grezza di una metropoli che, pur portando ancora le cicatrici del suo passato, vive con una vitalità inconfondibile.

La scrittura è malinconica ma mai greve. Lusenti utilizza un linguaggio che riflette la complessità e il fascino di Belgrado: una città che ha visto la guerra, ma che continua a rigenerarsi attraverso la cultura, l’arte e la resilienza dei suoi abitanti. Ogni capitolo si sofferma su un aspetto diverso della città – dai mercati rionali alle rive del Danubio, dai palazzi brutalisti ai quartieri bohémien – sempre con un occhio attento ai dettagli che, agli occhi di un viaggiatore distratto, potrebbero sfuggire.

L’autore riesce a intrecciare storie personali con l’architettura e la storia di Belgrado, creando un ritratto che non è mai didascalico, ma profondamente umano. Chi ha visitato la città troverà nella lettura un ritorno a quei luoghi familiari, mentre chi non l’ha mai vista potrà immaginare la sua bellezza attraverso le parole di Lusenti. Non è solo una guida per viaggiatori, ma un invito a scoprire, o riscoprire, un luogo carico di memoria e di futuro.

Ritorni a Piazza Salvia” è, in definitiva, un viaggio nella memoria e nella storia di una città che vive con un piede nel passato e l’altro nel presente, con la forza di chi non si arrende, nonostante tutto, continua a proiettarsi verso il futuro.

Degna di nota è la prefazione, scritta da Silvio Ziliotto, che arricchisce ulteriormente “Ritorni a Piazza Salvia” con una riflessione che funge da perfetta introduzione all’atmosfera del libro. Ziliotto, profondo conoscitore dei Balcani e della loro complessa storia, offre una prospettiva personale su Belgrado e sul rapporto di Lusenti con la città. Attraverso le sue parole, il lettore viene subito immerso nel contesto emotivo e culturale del libro, con una chiave di lettura che sottolinea l’importanza della memoria e del legame affettivo con i luoghi.

Ziliotto invita il lettore a vedere oltre la semplice descrizione di Belgrado, a cogliere i segni di un passato difficile ma anche la straordinaria capacità di rinascita di una città spesso trascurata nelle narrazioni occidentali. La sua prefazione, densa di suggestioni, fa da cornice ideale per il viaggio nostalgico di Lusenti, introducendo fin da subito il tono intimo e riflessivo che caratterizza l’intera opera.

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