Mohamed Mbougar Sarr – Puri uomini
Edizioni E/O - 2024 - Pagg. 155 - Traduzione di Alberto Ricci Testasecca

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L’autore di questo romanzo, Mohamed Mbougar Sarr, nato in Senegal nel 1990, ha vinto nel 2021 il prestigioso premio Goncourt con il suo La più recondita memoria degli uomini, edito in Italia sempre da Edizioni E/O, e si conferma con Puri uomini uno scrittore di talento, i cui libri hanno molto da dire.

Puri uomini è uno scritto a metà tra il romanzo, con una storia che si dipana dolorosamente fino a sfociare in una sorta di purificazione personale di Ndené Gueye, personaggio principale del testo, e un saggio, soprattutto nelle parti in cui egli fa i conti con lo scollamento interiore che deve necessariamente affrontare di fronte all’evoluzione del suo sentire, del cambiamento assoluto del suo senso di appartenenza ad una società che rifiuta. Ndené diviene un uomo pronto a scandagliare tutte le pieghe del suo animo, fino a trovarne gli angoli più nascosti e repressi.

Siamo in Senegal, a Dakar in particolare, dove il professore universitario Ndéné Gueye insegna letteratura e, durante una delle sue svogliate lezioni, affronta la poesia di Verlaine. Negli stessi giorni però, si diffonde nel paese il video di un uomo ritirato fuori dalla tomba e oltraggiato dalla folla urlante perché ritenuto omosessuale, un disprezzabile goor-jigéen.

Gli animi del popolo si scaldano e, con l’arrivo di una circolare ministeriale che invita i professori a non insegnare autori dichiaratamente omosessuali, circolare che Ndéné contesta apertamente, l’uomo viene licenziato, anche a causa di contestazioni dei suoi allievi e comincia un percorso personale di avvicinamento e comprensione di un mondo che la sua cultura e la sua religione hanno sempre considerato indegno, disprezzandolo.

La storia ci narra la crescita umana di Ndéné, la sua presa di coscienza dell’assurdità di certi precetti religiosi, sociali e culturali, e della sua volontà di farsi mezzo attraverso cui mondare e lavare le colpe di un’intera società.

Il libro è ambientato ai nostri giorni, anche se si stenta a credere possibili atteggiamenti e comportamenti così retrogradi e rigidamente convenzionati nei confronti di persone, null’altro che persone, nel mondo del terzo millennio.

La tematica è molto interessante e viene trattata con una scrittura corposa e ricca, scrittura che diventa talvolta faticosa, ma la cui complessità riflette a pieno pensieri e concetti così profondi da necessitare frequenti seconde letture dei brani. Il linguaggio è molto forte, esplicito, scabroso, come deve esserlo per farci storcere il naso, suscitare fastidio, sollevare la coscienza.

“Fino a poco tempo prima ero come la maggior parte dei senegalesi, gli omosessuali mi facevano orrore, mi suscitavano vergogna, mi ripugnavano, ecco. Forse era ancora così. Dopotutto era un disgusto così profondamente ancorato in me che non era escluso che le sue radici si fossero aggrovigliate al cordone ombelicale nella pancia di mia madre.  Ero però sicuro di una cosa: anche ammesso che gli omosessuali mi ripugnassero ancora, ormai mi era impossibile negare che fossero uomini, come avrei potuto fare e avevo fatto in passato. Erano uomini. Rientravano a pieno titolo nell’umanità per una ragione molto semplice: facevano parte della storia della violenza umana. Ho sempre pensato che l’umanità di un uomo non è più in dubbio a partire dal momento in cui entra nella spirale della violenza, sia come vittima che come carnefice, come inseguito o come inseguitore, come preda o come cacciatore. Gli omosessuali non sono uomini come gli altri perché hanno una famiglia, sentimenti,  preoccupazioni, mestieri, una vita normale con il suo carico di gioie e dolori, no, sono come gli altri perché sono altrettanto soli, altrettanto fragili, altrettanto ridicoli di fronte alla fatalità della violenza umana. Sono puri uomini perché in qualsiasi momento l’idiozia umana può ucciderli, sottometterli alla violenza nascondendosi sotto una delle numerose maschere deviate di cui si serve per esprimersi: la cultura, la religione, il potere, la ricchezza, la gloria…Gli omosessuali fanno parte dell’umanità perché l’umanità può ucciderli o escluderli.

[…] Credo alla fratellanza attraverso l’amore. Credo anche alla fratellanza attraverso la violenza”.

Non credo ci sia bisogno di aggiungere niente a queste parole. Puri uomini è un libro breve ma duro, una storia di presa di coscienza contro la chiusura mentale e culturale di un’intera parte del mondo.

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