Kamasi Washington – Fearless Movement
Young Records 2024 2CD/2LP/DL

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La prima sorpresa di Fearless Movement, terzo album di Kamasi Washington, è certamente la durata. Si perchè passare dalle quasi tre ore dei due dischi precedenti, The Epic (2015) e Heaven and Earth (2018), qui scendiamo a meno della metà con quasi 90 minuti complessivi. La seconda sorpresa è che, come noto ai più, le voci ricorrenti parlavano di un disco “dance”, che in realtà del genere ha praticamente poco e nulla. Rimane la sostanza che è quella di un lavoro, ponderoso come sempre, questo sì, ma fedele al concetto per il quale ogni disco è un viaggio dalle diverse sfaccettature.

Ascoltando Fearless Movement emerge chiaramente come la ritmica sia molto presente, facendo sorgere facili rimandi alla collaborazione nel fondamentale (nel genere), To Pimp a Butterfly di Kendrick Lamar, al quale lo stesso Kamasi prese parte con l’apporto imprescindibile del suo Sax. Qui il nucleo di musicisti si conferma  il collettivo West Coast Get Down, creato  intorno al leader nel corso degli anni novanta, ed in azione in dischi diversi, fra cui il sopra citato To Pimp a Butterfly.

Dodici episodi fra i quali si scopre l’evoluzione artistica di Washington capace di avventurarsi in escursioni talvolta inizialmente ostiche che tali appaiono solo per la mancanza di abitudine di saper cogliere sfumature, certo complesse, ma assolutamente avvincenti quanto fascinose. Un caleidoscopio nel quel si stagliano, a gusto personale Asha the First, dedicata alla figlia che appare anche in copertina accanto al papà, i ritmi sincopati di Get Lit e la presenza di un pezzo da novanta come George Clinton, che non a caso co-produce il pezzo com Kamasi e D Smoke.

Molto bella anche Dream State con Andre 3000, il cui flauto è essenziale nello sviluppo della traccia, mentre appare più “classica” la pur bellissima Together che è un pezzo jazz in senso tradizionale. John Coltrane apprezzerebbe certamente il mood irresistibile di The Garden Path. Amo Lines in the Sand con quel piano di Brandon Coleman assolutamente splendido. Sorprendente la finale Prologue che è un pezzo di Astor Piazzolla intitolato Prologue – Tango Apasionata piuttosto celebre, anche se le cadenze sono totalmente stravolte, tanto da rendere la composizione incandescente e turbinosa.

Un album complesso per chi non è uso accostarsi a sonorità simili, ma vero e proprio scrigno colmo di meraviglie per quanti non hanno remore a tuffarsi in un mondo zeppo di atmosfere tanto diverse, ma tanto entusiasmanti. Degno prologo dei due attesissimi concerti dei prossimi 3 e 4 ottobre a Roma e a Milano.

Tracce

Lesanu
Asha the First (Feat. Thundercat, Taj Austin, Ras Austin)
Computer Love (Feat. Patrice Quinn, DJ Battlecat, Brandon Coleman)
The Visionary (Feat. Terrace Martin)
Get Lit (Feat. George Clinton)
Dream State (Feat. André 3000)
Together (Feat. BJ the Chicago Kid)
The Garden Path
Interstellar Peace (The Last Stance)
Road to Self (KO)
Lines in the Sand
Prologue

 

 

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