Joe Thomas – Paradise City
Carbonio Editore, 2018, Pagg. 318, Euro 17,50, Traduzione Sandro Ristori

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Favela Chic.
São Paulo, 2012. Operação Saruração: 500 agenti della polizia militare del Batalhão de Choque e del 16° Batalhão de Polícia Militar Metropolitano (BPM/M) vengono mandati nella favela Paraisópolis – Paradise City – in risposta all’escalation di violenza in città.
Risultato:
In un mese:
107 sottoposti a fermo.
67 criminali colti in flagrante.
Individuati e catturati 24 traficantes presenti nella lista dei ricercati.
16 teenager arrestati.
Risultato:
In un mese:
18 armi, 407 proiettili, 1 bamba a mano.
Risultato:
In un mese:
59 chili di cocaina, 344,3 chili di cannabis, 783 grammi di crack. Risultato:
In un mese:
Il tasso di omicidi precipita a un terzo rispetto ai livelli precedenti, cala il numero di furti, non si registrano casi di stupro.
Cazzo, un bel risultato, dicono.
Danni collaterali dovuti a un proiettile vagante: be’, si sa come vanno certe cose…
Não tem problema nenhum.
Sì, proprio un bel cazzo di risultato, no?
Giorni favolosi. Giorni con i controcazzi, amigo.

Questo l’incipit di un romanzo intenso, agghiacciante e bellissimo allo stesso tempo.

Siamo a San Paolo del Brasile un paio d’anni prima che arrivi la Coppa del Mondo (2014) e la città deve essere ripulita e presentare il suo lato migliore. La polizia militare opera quindi senza freni nelle favelas dove vivono oltre due milioni dei dodici milioni di abitanti della città.

Paraisopolis, Paradise City, è la più grande di queste ed è li che lavora Renata, la moglie di Mario Leme, detective della polizia civile e protagonista principale della storia. Renata, avvocatessa per i diritti umani muore durante una sparatoria, apparentemente per un proiettile vagante. Mario Leme è preso dallo sconforto e ogni mattina, prima di recarsi al lavoro, si trova sul luogo dell’incidente attanagliato dai ricordi.

Durante una di queste mattine succede un altro incidente, un SUV sbanda e si ribalta e l’autista rimane ucciso. Leme accorso in suo aiuto si accorge però che sul suo corpo ci sono ferite di arma da fuoco. La polizia militare interviene in tutta fretta portando via il cadavere e il fatto viene ufficialmente derubricato come incidente.

A questo punto Leme viene ossessionato dal dubbio che anche quello che ha visto coinvolta sua moglie non sia stato un incidente occasionale e comincia ad indagare in modo autonomo. L’intrico diventa sempre più complesso e coinvolgente con un forte impatto dal punto di vista sociale e politico.

Non ci sono investigatori belli e cupi, consumati da una vita dissoluta passata tra alcol e donne, non ci sono serial killer psicopatici, c’è solo la violenza delle favelas sudamericane, luoghi dove la più turpe malavita è di casa, un vero e proprio incubo metropolitano.

Romanzo crudo dove si racconta la sofferenza e la rabbia dei più poveri e un gioco spietato governato da una ristretta cerchia di persone senza scrupoli dove l’assassinio di esseri umani diventa solo un “danno collaterale” in nome del dio denaro, della gloria, del potere personale.

Questo è il primo capitolo di una serie hard boiled con protagonista Mario Leme.

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