“Morgan, ha detto? È così che si chiama? Che cosa stramba i nomi”. L’addetto al deposito bagagli, un tizio così lento che pensai che mi sarebbe toccato tracciare una linea sul pavimento per riuscire a vederlo muoversi, stava cominciando con calma a ispezionare la stanza alla ricerca del mio bagaglio, che avevo spedito prima di partire. “Non è che per caso è parente del vecchio J.P. Mister Montagne di Dollari in persona?”
Sospirai. Non era la prima volta che mi sentivo rivolgere quella domanda. La sua osservazione non avrebbe potuto essere più distante dal vero. Tuttavia, non riuscii a esimermi dal ripagarlo con la stessa moneta. “siamo cugini alla lontana. Di terzo grado. Perché? Non si vede?”
L’addetto rise più di quanto la battuta meritasse. “direi molto alla lontana”. Lanciò un’ultima occhiata ai bagagli accatastati uno sull’altro e scosse la testa. “Beh, stia a sentirmi, signor cugino di terzo grado. Credo che il suo baule sia andato perso. Può sporgere reclamo, se vuole”.
Ed ecco il mio favoloso Bentornato allo Stato del Tesoro, come il Montana amava definirsi.
Morrie Morgan, il poliedrico insegnante di scuola itinerante, incantatore a tutto tondo de La stagione fischiettante (Nutrimenti, 2022) è tornato. Si trova a Butte, una contea immaginaria del Montana e importante centro di estrazione del rame, dove dominava la leggendaria sporgenza di terra color grigio sabbia e tutta alveolata di cumuli e curve che qualsiasi libro avessi letto definiva come la Collina più Ricca della Terra, sempre con tutte le iniziali maiuscole.
La Prima Guerra Mondiale è terminata da poco e in giro per la nazione non si fa altro che parlare del conflitto tra capitale e lavoro. La “Paura Rossa” imperversa. Morrie Morgan approda in modo rocambolesco in questo contesto.
Sta fuggendo da chi gli vuol far pagare le sue colpe per avere truccato un incontro di boxe e finisce in una pensione gestita dall’affascinante Grace. Cerca lavoro e lo trova nella biblioteca cittadina. Diviso tra l’attrazione verso Grace e l’amore per i libri e la cultura, Morrie si trova a vivere una girandola di storie ed avventure, e alla fine viene coinvolto nelle lotte sindacali dei minatori trovando un modo unico per dare voce a chi ne ha veramente bisogno.
Romanzo splendido dove, come sempre, Doig pone una grande attenzione alla parola scritta, alle atmosfere, all’ambientazione, alla fisionomia e allo stato d’animo di tutti i personaggi, siano essi protagonisti o comprimari.
Grande cantore del West americano e costruttore di personaggi unico, Ivan Doig, attraverso una narrazione pacata e costante, entra ancora una volta nel cuore dei lettori con un ulteriore inno al lavoro, alla libertà, alla felicità e alla vita.