Ci sono dischi che quando vengono pubblicati, non ti suscitano particolari emozioni. Spesso perchè di un gruppo o artista hai ascoltato diverse uscite in passato, o perchè pensi che ormai vi sia poco da attendersi, convinto che il meglio sia già stato dato alle stampe. Questo è quello che ho provato quando ho saputo che sarebbe stato pubblicato quest’album di Alynda Lee Sagarra con i suoi Hurray For The Riff Raff. Nonostante tutto ho acquistato il vinile che è però rimasto “parcheggiato” in attesa di essere messo sul piatto, dove è finito in una della tante piovose e fredde giornate di questo periodo. Ma quando questo è avvenuto ho compreso immediatamente che sottovalutare un lavoro simile fosse un’idiozia totale.
The Past Is Still Alive, così come già avvenuto in precedenza, crea una sorta di paesaggio sonoro cinematografico, facendo proprie tutte quelle sensazioni che sorgono al giorno d’oggi, dove dubbi e timori si mescolano a speranze che poi pescano dal nostro passato per riflettersi nella realtà quotidiana. E questo lo si percepisce fin dalla prima, splendida canzone che apre questo album. Alibi è un titolo sufficientemente esplicativo. Ed è proprio da questo pezzo che parte un disco affascinante, introspettivo, dove non c’è una sola canzone che risulti fuori posto o non all’altezza, tanto che risulta veramente difficile citarne una piuttosto che un’altra.
Personalmente, per temi toccati, colpisce Hawkmoon, una canzone che parla di fuga e dei ricordi della prima donna trans che incontrata dalla Sagarra, a proposito della quale ha dichiarato “Miss Jonathan era una rapper tedesca, una poetessa e una barbona che viaggiava in treno e che amava indossare gli abiti più succinti che poteva indossare ed era sorprendentemente brava a rubare nei negozi. Siamo diventate migliori amiche per un inverno, prima che io imparassi a suonare a New Orleans, e io andavo in giro con la sua macchina scassata a cercare case abbandonate in cui dormire”.
Poi Colossus Of Roads, che è anche una struggente ballata d’amore e di cura, quando si canta di volerti “avvolgere nel rifugio antiatomico del mio letto di piume” o The World Is Dangerous, duetto con Connor Oberst, una canzone deliziosa e delicata che fluttua tra i frammenti di un amore infranto e la speranza di riconquistarlo. Insomma, non fate come il sottoscritto all’inizio di quest’articolo. Tra l’altro Alynda sarà presente al prossimo Townes Van Zandt Festival che si terrà il prossimo 26 maggio a Figino Serenza (Co), ospite insieme ad una marea di altri musicisti italiani e straniera. Quale migliore occasione per complimentarsi con lei per un disco che, come diversi di quelli provenienti da artiste donne veramente formidabili, stanno colorando di gioia gli ascolti di questo periodo.
Tracce
Alibi
Buffalo
Hawkmoon
Colossus Of Roads
Snake Plants(The Past Is Stll Alive)
Vetiver
Hourglass
Dynamo
The World Is Dangerous
Ogallala