Prendono il nome dalla palude dietro casa (loro, fortunatamente, perché “Cava Cabassi Band” non suonerebbe altrettanto bene), hanno esordito nell’ormai lontano 2007 e questo Custom Deluxe (che richiama nomi e fruscii di vecchi amplificatori valvolari…) è il loro sesto disco, pubblicato a ben 7 anni dal precedente Demolition day, accolto con ottime recensioni qui in terra italica e che gli aveva consentito di fare un giretto live da queste parti.
Il lungo lasso di tempo che separa gli ultimi due dischi ha fatto sì che chi li ha seguiti live conosca già alcune delle canzoni contenute nel nuovo disco, come la traccia d’apertura “Gone” (di cui potete trovare online anche la versione live suonata al nostrano Ameno Blues Festival nel 2019), caratterizzata dal suono morbido di un bottleneck che scivola sulle corde della chitarra resofonica di Lee Yankie, ben sostenuta dall’organo hammond di Chris Spies e dall’ottima sezione ritmica costituita da Sam Price al basso e Garland Paul alla batteria. E proprio arrivati al climax le due chitarre duellano brevemente (e decettivamente), prima di lasciare il campo a un assolo di pianoforte, anch’esso evidentemente debitore al miglior Chuck Leavell allmaniano. In questa, come in altre canzoni, la voce di Aaron Wilkinson ricorda da vicino quella di Ed Jurdy della Band of Heathens (che peraltro si muovono su un fronte abbastanza comune).
Nella seguente “High river rag” la slide diventa elettrica mentre la sezione ritmica funkeggia gradevolmente su un classico giro blues, e anche qui abbondano i richiami ai fratelli Allman.
E via così. Nel corso del disco i ritmi salgono e scendono, e se in una canzone prevale l’animo funky, in quella seguente emerge più il country. È un po’ quello il mare (pardon, la palude) in cui pesca la Honey Island Swamp Band, Americana ante litteram, tra soul, gospel, blues, country, etc… tutto rigorosamente in salsa southern, ma mai troppo piccante.
Ma questo non vuol dire né che sia una musica noiosa (sentire questi suoni veraci è sempre una gioia, per chi li ama), ma certo sulla lunga distanza si sente un po’ la mancanza di una forte personalità e di qualche azzardo compositivo in più, e avanza il rischio di confonderli con altre band dal suono non troppo dissimile. Ma è anche vero che quando partono per la tangente, come in Dark days, risultano effettivamente meno credibili e interessanti… Ci sta, quindi, che la Honey Island Swamp Band continui a navigare tra suoni morbidi e ritmi pigri, tenendosi lontana da scogli spigolosi e tempi troppo concitati. Così facendo potrà assicurarci ancora altri dischi (e speriamo concerti da queste parti!) magari non indimenticabili, ma certamente di rara gradevolezza, esattamente come questo Custom Deluxe.
TRACKLIST:
- Gone
- High River Rag
- Second Son
- Down The Line
- Wildfire
- I Don’t Wanna Lose
- Dark Days
- Sugar For Sugar
- Boneshaker
- By And By