David James Poissant – La casa sul lago
NN Editore, 2020, Pagg. 349, Euro 18.00, Traduzione di Gioia Guerzoni

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Il bambino che ride, in fondo alla barca.
Il cielo a chiazze color peltro, che minaccia pioggia.
Michael Starling, trentatré anni, accaldato sulla barca di suo padre, guarda l’altra barca, il bambino, la baia – il lago che non sarà più suo perché i suoi genitori vogliono vendere la casa.
Sono arrivati ieri – Michael e Diane, Jake e Thad – e hanno saputo: Richard e Lisa Starling, i genitori di Michael e Thad, non si trasferiranno qui. Tra una settimana, la casa di famiglia verrà venduta, e loro andranno in pensione in Florida, in una zona che urla margarita e sabbia e molte altre cose anti Starling.
Questa decisione non è da loro. Non sono tipi da Florida. Sono ex hippie, accademici fatti per i laghi di montagna, per l’acqua fresca dei ruscelli, per gli alberi che cambiano colore in autunno. È gente che ama le estati del North Carolina, il cielo pieno di stelle e la casa mobile riconvertita che chiamano con affetto “la capanna nei boschi”.

Si può scrivere un bel romanzo dove i personaggi sono antipatici, deboli e perdenti, tutti dal primo all’ultimo? David James Poissant c’è riuscito. Ha scritto un gran bel romanzo imperniato su una famiglia americana e liberal i cui componenti sono dei veri e propri stronzi che io non vorrei mai come amici (come peraltro anche la traduttrice Gioia Guerzoni confessa nella sua nota a fine libro).

La storia si dipana in tre giorni nei quali gli Starling si ritrovano per l’ultima volta nella casa sul lago in cui sono soliti passare le vacanze estive. È l’ultima volta perché Richard e Lisa hanno deciso di venderla per andare poi a trascorrere la pensione in Florida.

I tre giorni iniziano in modo tragico; un bambino cade da una barca nelle acque del lago e Michael cerca con tutte le sue forze di salvarlo ma non ci riesce. Questa tragedia erompe e stravolge la vita di ognuno degli Starling. In questi tre giorni ogni personaggio si trova costretto ad esplorare gli abissi delle proprie paure e debolezze. In questo breve lasso di tempo, segreti, dipendenze, infedeltà e rancori si scatenano all’interno della famiglia.

L’amore, il matrimonio, la vita di coppia, il rapporto genitori-figli diventano nodi cruciali della narrazione. Poissant crea e sviluppa una storia molto americana nel periodo “trumpiano”, caratterizzando molto bene tutti i personaggi e le loro relazioni, presentandoci una famiglia capace di ferire ma anche di perdonare senza riserve.

Questo libro è per chi riconosce d’istinto un nodo ben fatto, per chi guarda la luna scalare il cielo, una notte dopo l’altra, per chi vorrebbe raccontare il futuro in anticipo, e per chi ha capito che un lungo amore non è una danza verso vite diverse, ma un pianeta raro che resiste al tempo solo se chi lo abita sa dire la verità. (dalla quarta di copertina)

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