C’è stato un momento alla fine degli anni Settanta in cui The Police rappresentarono ben più di una meteora fuoriuscita dalla prima ondata del Punk Rock inglese. La loro personale fusione tra rock e reggae fu qualcosa di travolgente ed inarrestabile. Outlandos d’Amour e Reggatta de Blanc, furono un successo di dimensioni inimmaginabili, permettendo alla band di andare in tour veramente “around the world”.
A Milano arrivarono il 2 aprile 1980 al Palalido. Apertura affidata a The Cramps che vennero fischiati fin dall’inizio da praticamente tutto il pubblico presente. Ancora ricordo che venni seppellito d’insulti dai miei amici con i quali ero andato a vedere il concerto per aver cercato di spiegare loro perché la band di Erick Purkhiser (Lux Interior), Kristy Wallace (Poison Ivy), Sean Yseult, e Greg Beckerleg (Bryan Gregory), fosse una realtà altrettanto spettacolare e trascinante, forse anche meglio delle mega star che sarebbero seguite, ahimè senza alcun risultato.
Tant’è….
Piazzato proprio dietro la batteria di Stewart Copeland (strumento sempre amato e suonato per divertimento) dal momento in cui vidi all’opera l’ex Curved Air compresi che ci volevano doti al di fuori della norma per poter suonare in quel modo. Rimasi esterrefatto da quel drumming turbinoso ma infallibile, senza che un solo tempo andasse a perdersi dietro una padronanza sconfinata.
Memorabile.
Un po’ come fu lo show dei Police che non tradì le attese, anche se la sottile sensazione che ci fossa qualcosa che andasse a “gonfiare” in parte la fama acquisita dalla band era sottopelle e vi rimase, anche se lo show mi piacque e pure molto. Sting, Andy Summers e Stewart Copeland avevano trovato una via ideale per piacere senza scadere nella banalità, ma anzi offrendo una miscela perfettamente riuscita che sapeva coniugare canzoni dalla struttura musicale non semplice con un’orecchiabilità devastante.
Questo album singolo al quale viene allegato un sontuoso DVD mi ha riportato alle sensazioni di quei miei vent’anni, quando musicalmente, quasi tutto era scoperta e gioia pura. L’elegante vinile blu, in tono perfetto con la copertina dell’album, suona molto bene, facendo dimenticare le registrazioni dei bootlegs ascoltati e comprati all’epoca, riconsegnando l’immagine di una band padrona dei suoi mezzi. Il momento più emozionante, almeno per chi scrive, alloggia proprio nell’ultima canzone di questo disco, ovvero la bellissima Bring On The Night, punto esclamativo di un concerto non lunghissimo, anzi, ma tirato sì, e come.
Per avere il quadro completo il DVD che compone questa edizione limitata, è certamente esaustivo della potenza della band on stage, riproponendo immagini che partono dal Giappone per arrivare negli States, contribuendo a lasciare una piacevole sensazione ripensando ad un tempo ormai lontano.
DVD
1. Next to You
2. Walking on the Moon
3. Born In The 50’s
4. So lonely
5. Man In A Suitcase
6. Can’t Stand Losing You
7. Bring On the Night
8. Canary In a Coalmine
9. Voices Inside My Head
10. When The World Is Running Down, you Make the Best Of What’s Still Around
11. Shadows In the Rain
12. Don’t Stand So Close to Me
13. Truth Hits Everybody
14. Roxanne
LP
1. Walking on the Moon – Live from Kyoto
2. Deathwish – Live from Kyoto
3. So Lonely – Live from Kyoto
4. Can’t Stand Losing You – Live from Kyoto
5. Truth Hits Everybody – Live from Kyoto
6. Roxanne – Live from Hammersmith
7. Born In The 50’s Live from Hong Kong
8. Message In a Bottle – Live from Hong Kong
9. Bring On the Night – Live from Hong Kong