Undici anni, tanti ne sono passati dall’ultimo disco di Ron LaSalle, rocker dalle frequentazioni Southern, che, a dispetto di una carriera molto scarna in termini di produzioni discografiche, è sempre riuscito a farsi ricordare ed apprezzare per i contenuti di quella manciata di CD, tre fino a pochi giorni fa. Scrittore anche per altri, e musicista ricco di un gusto chiaramente “Classic Rock”, LaSalle ha atteso ben undici anni dal precedente When Hellbounds Meet Angels: And Other Sordid Love Stories, che seguiva Nobody Rights For Free del 2007 ed il primo, e probabilmente miglior album della sua discografia, quel Too Angry For Pray che nel 2000 aveva continuato a tornare nel lettore CD decretandone la splendida riuscita. Cosa che lo impose all’attenzione di stampa e critica che non esitò ad incensarlo, rendendo possibile la conoscenza da parte di molti appassionati.
Roads Taken è il quarto album in 23 anni ed un disco che parte dal presupposto di andare a recuperare canzoni suonate e risuonate con la sua fida band, gli East Side Rockers, ma mai incise precedentemente. Ai primi ascolti l’album era risultato poco convincente, ma, perseverando negli stessi, LaSalle è tornato a fare centro con un disco non di livello straordinario, ma molto piacevole sicuramente, con alcuni pezzi dalla struttura consolidata ma decisamente riuscita, come l’iniziale Gypsy Road che finisce subito nell’ambito delle classiche road songs punteggiata dal pianoforte. Diciamo anche se c’è un riferimento nella musica di Ron quello è Bob Seger, vuoi per l’inflessione vocale che per struttura delle canzoni stesse. Non è una caso che LaSalle abbia interpretato Roll Me Away nella compilation Buscadero Americana di pochi anni fa.
Tra gli altri pezzi è facile scegliere la sincopata Then I Loved You, il ballatone di We Swore We’d Fly una sorta di inno all’amicizia, la splendida storia della madre single di Ginny, il respiro R&B di Without a Sound con i organo e fiati in evidenza. Citazione doverosa, imposta dal cuore per la deliziosa Somewhere After Goodbye registrato con Alto Reed al sax e Bill Gaff al piano, in una ballata struggente, come anche per la rockeggiante The Spice. Un disco dai confini definiti, ma in grado di piacere a quanto hanno avuto l’opportunità di conoscere LaSalle in passato.
Bentornato Ron.
Tracce
Gypsy Road
Then I Loved You
We Swore We’d Fly
Ginny
Without A Sound
The Rest Of Our Lives
That Was Then
Somewhere After Goodbye
The Spice
Still Got Someday