Un viaggio iniziato molti anni fa senza che il tempo trascorso sia mai riuscito ad intaccare la bravura e l’ottima capacità di scrittura che da sempre contraddistingue Evasio Muraro nel panorama musicale italiano. Una carriera iniziata in duo come Double Coffee, sbocciata con i Settore Out, una delle band migliori di tutto il vasto mondo del rock indigeno, capace di contrassegnare con due soli album pubblicati negli anni Novanta, specie con il bellissimo Il Rumore delle Idee (un terzo, lo splendido fANTASMI uscirà postumo solo nel 2021), l’approdo ai Flamingo prima ed ai Groovers poi di Michele Anelli. Nel 2000 il debutto come solista con Passi seguito nel 2002 da Canti di lavoro della Lombardia, lavoro di recupero di brani popolari in collaborazione con l’associazione Il Levante di Melegnano. La produzione in questo periodo di bel due dischi del Coro delle Mondine di Melegnano.
Si dedica poi recupero di canzoni della resistenza assieme a Michele Anelli pubblica l’album Festa d’aprile nel 2006 che vede ospite Marino Severini dei Gang Nel 2007 ecco arrivare Siamo Ribelli. Passano un paio di anni ed insieme a Paolo Montanari, Michele Anelli e Francesco Marchetti pubblica Nome di battaglia: ribelli! – Viva! Canti di lotta e canti di resistenza. Sempre nel 2009 esce Canzoni per Uomini di Latta che riaccende i fari su Muraro come solista, tanto da rinvigorire la sua vena di scrittore portandolo a pubblicare nel 2010 lo splendido O Tutto o l’Amore che viene consacrato fra le uscite migliori dell’anno, avvalendosi anche della collaborazione di Fidel Fogaroli (Verdena), Maurizio Glielmo e Daniele Denti. Nel 2013 esce Scontro Tempo un album importante nella discografia di Muraro. Da una parte grazie alle canzoni (ne cito qualcuna come Infinito Viaggio, Il Mondo Dimentica, Contiene il Cielo, Puzzo di Fame), dall’altra i musicisti i Gobar con Cristina Gambalonga, Renato Pacchioni e Paolo Ronchetti (che dovrebbe pubblicare il suo primo album solo, si spera a breve).
Poi i FaNs ovvero Lorenzo Rota, Fabio “Roots Highway” Cerbone, Cucu e Cesare Bernasconi. Gianni Del Savio voce narrante in Contiene Il Cielo, Michele Anelli e Chris Ekman (The Walkabouts) che producono l’album insieme allo stesso Muraro. E che dire del booklet incluso, un vero gioiellino ad opera di colui che considero uno dei migliori narratori musicali di questo nostro paese, oltre che essere fonte inesauribile di scoperte letterarie, ovvero Marco Denti. Booklet che si fregia delle bellissime immagini catturate da Elena Barusco, Donata Ricci e Michele Casiraghi. Eppure, a dispetto di un disco tanto riuscito la carriera solista di Evasio si ferma, e per avere segnali nuovi bisogna attendere un decennio. Su tutto quanto sopra avrete modo di scoprire i dettagli in una lunga intervista alla quale stiamo lavorando.
Oggi è tempo di questo Non Rientro, ed è tempo di conferme come quelle della classe che è rimasta intatta in Muraro che ci regala otto canzoni di ottimo livello. Ma è anche il tempo delle piacevoli sorprese. Mi spiego; il disco vede una formazione piuttosto scarna a far compagni ad Evasio. La voce della bravissima Nagaila Calori in Solo, che nel concerto di presentazione del disco tenutosi a Cerro al Lambro diviene parte integrante e sostanziale del progetto musicale di Evasio Muraro, confermando tutte le ragioni che hanno spinto buona parte della critica (quella che si degna di ascoltare la musica, non quella avvezza a chiacchiere su paillette e costumi di pseudo fenomeni da baraccone) a considerarla un vero e proprio talento. E poi lo strepitoso Fidel Fogaroli che ha mixato e prodotto il disco e che, nel medesimo set live, ha dimostrato cosa vuol dire essere in grado di “costruire” un vero e proprio suono nel quale confluiscono le parole delle canzoni scritte da Evasio.
E che queste tracce abbiano beneficiato di questo sound così fresco e vitale tanto quanto corposo ed intrigante, lo si evince ascoltando il disco. Non Rientro si discosta dalle sonorità che abbiamo ascoltato in passato. È come se Muraro avesse voluto “aprire i suoi confini” allargando la visione rendendola ancor più attinente alla realtà che viviamo fatta di contaminazioni che testimoniano l’attenzione a quanto si muove intorno al nostro piccolo mondo. Perché c’è molto nella musica che viene prodotta che spesso è interessante e quindi ricca di spunti che i più attenti sanno cogliere.
E non meravigli quindi che questo album possa contenere un diamante assoluto come Stupido Film, una canzone di una bellezza straordinaria, per chi scrive già un piccolo classico irrinunciabile. Ma non si possono certo omettere citazioni di merito per la title track, la già citata Solo, la bellissima Mi Fermo Qui (Rosespine) e la conclusiva Una Cosa Venuta dal Mare che induce a riflettere sui temi inerenti all’inquinamento che creiamo, e che il mare ci riporta indietro alla prima mareggiata. Un disco importante che ha una sola pecca inerente alla confezione grafica decisamente spartana, specie se raffrontata al precedente Scontro Tempo. Ma la cosa più importante è il contenuto musicale, e qui, mi ripeto, siamo a livelli di eccellenza assoluta.
Bentornato Evasio!
Tracce
Non Rientro
Stazioni
Stupido Film
Solo
Lei, lei
Mi Fermo Qui (Rosespine)
Tenera
Una Cosa Venuta dal Mare