Sei anni, tanto c’è voluto per poter ascoltare qualcosa di nuovo prodotto da Any Other, nome prescelto da Adele Altro per dar corpo ai suoi album. Sei anni per poter ascoltare prima i singoli Awful Thread e If I Don’t Care che hanno preceduto l’uscita di questo ottimo Stillness, stop: you have a right to remember. Doveroso però dire che già il precedente album, Two, Geography (2018) aveva indicato la strada che adesso si materializza con il nuovo album, uscito da pochi giorni. Otto le canzoni che compongono il disco, poco più di trenta minuti di musica affascinante, sostanzialmente in linea con il disco precedente, ma con testi che hanno un carattere decisamente personali visto che is parla di ricordi e della loro rimozione a causa di un evento spiacevole tanto da creare un trauma.
Ed infatti le parole di Adele sono esplicative degli intenti di questo lavoro: “Perché insieme ai ricordi brutti spesso si perdono anche quelli belli, quelli che rendono il bianco e nero una zona grigia, e questo non mi andava. racconta l’artista. Perché le cose complesse e importanti non possono essere bianconere. A un certo punto mi sono detta: mi merito di ricordare anche le cose belle, non è giusto che quelle mi siano portate via”. Stillness, stop: you have a right to remember è virato su tonalità suffuse ma complesse, che lasciano trasparire un gran lavoro per costruire un determinato tipo di suono che rimanda a certo folk / rock, sfiorando il genere e lasciando l’ascoltatore piacevolmente inebriato da una voce diretta ma suadente.
Difficile scegliere una canzone rispetto alle altre, anche se Awful Thread piace molto, così come If I Don’t Care che dal vivo dovrebbe risultare tra le più apprezzabili, così come la pianistica Indistinct Chatter, semplicemente deliziosa. Arrangiato e prodotto insieme a Marco Giudici, Stillness… vede Adele Altro condivide con un altro artista la responsabilità musicale di un album che ha una chiara direzione, quella di crescere artisticamente. Stillness è registrato con un pugno di musicisti quali Alessandro Cau e Giacomo Ferrari alla batteria, Giulia Russo al violini, Federica Furlani alla viola, Giulio Stermieri al Fender Rhodes e al piano acustico, e poi i cori in Second Thought di Arianna Pasini, Cecilia Grandi, Lorenzo Urciullo, Andrea Poggio, Jacopo Lietti. Registrato al Cabinessence di Milano, il disco è disponibile in una splendida edizione in vinile bianco, gatefold e limitato a 300 copie.
Siete avvisati.
Tracce
Stillness, stop
Zoe’s Seeds
Awful Thread
If I Don’t Care
Second Thought..
Need of Affirmation
Extra Episode
Indistinct Chatter